Ci sono auto che possono far scattare i controlli fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tra queste troviamo le auto di lusso di elevata cilindrata, ma anche le auto storiche e quelle considerate d’epoca. Questo genere di automobili possono far scattare l’accertamento fiscale, soprattutto se il possesso non è in linea con la dichiarazione dei redditi. Questo è vero non solo per le supercar o le berline ultra lussuose, ma anche per altre auto apparentemente insospettabili. La verifica dell’Agenzia delle Entrate infatti si basa non solo sul valore dell’auto ma anche su parametri come le spese di manutenzione ed i consumi del veicolo.
In questo articolo, vediamo insieme nel dettaglio perché questo tipo di auto potrebbe far scattare i controlli del fisco e di quali auto si tratta.
L’auto fa reddito ISEE?
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è lo strumento che serve a misurare la condizione economica dei contribuenti. Si determina considerando le caratteristiche del nucleo familiare, il reddito, ed il patrimonio. Tra le informazioni patrimoniali vanno indicati i veicoli posseduti alla data della dichiarazione. Compresi quelli di proprietà dei componenti del nucleo familiare.
Queste informazioni non incidono sul calcolo dell’ISEE, ma possono fare da campanello d’allarme per l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza. Perché potrebbero indicare eventuali incongruenze tra la dichiarazione dei redditi e lo stile di vita. Infatti se l’ISEE è relativamente basso ma si posseggono veicoli che rivelano uno stile di vita più elevato, è possibile che prima o poi vi siano degli accertamenti in merito.
Quando scattano i controlli fiscali sulle auto?
Come abbiamo visto i controlli del fisco avvengono quando c’è un’incongruenza tra la dichiarazione dei redditi ed il tipo di veicolo (o il numero di veicoli) che il contribuente possiede. Si considera il principio che chi possiede un’auto, deve essere in grado di mantenerla. Pagando non solo l’auto ma anche il bollo, la benzina, l’assicurazione, la manutenzione, etc…
Quando c’è una discrepanza maggiore del 20%, tra i redditi dichiarati, tra cui ricade anche il tipo di auto che si possiede, ed il tenore di vita effettivo, l’Agenzia delle Entrate può chiedere chiarimenti. Sarà responsabilità del contribuente dimostrare di potersi permettere il veicolo e di poterlo mantenere. Nel caso le informazioni non siano soddisfacenti, partirà l’accertamento fiscale.
Quali sono le auto soggette a controlli fiscali?
Naturalmente ci sono auto che possono far scattare più facilmente il controllo fiscale.
Tra queste troviamo:
- auto di lusso: generalmente di elevata cilindrata e per le quali si è tenuti a pagare il superbollo.
- auto d’epoca: a tutti gli effetti oggetti da collezione. Non possono circolare normalmente e non sono soggette al bollo. Ma non per questo sono considerate meno “sospette”.
- Auto storiche: riconosciute per il loro valore storico. Se circolanti, sono soggette al pagamento di un mini-bollo.
Quali auto sono considerate “auto di lusso”
Le auto di lusso sono tutte quelle che superano i 185 kW di potenza e con più di 251 cavalli. Per questi veicoli si deve pagare il superbollo. Il superbollo è una tassa aggiuntiva che prevede un supplemento di 20 euro, in più rispetto al bollo regolare, per ogni kW eccedente i 185 kW.
Il costo totale del bollo + superbollo varia in base alla classe del veicolo (es: Euro 5, Euro 6) ed in base alla potenza del veicolo. La potenza in kilowatt del veicolo è indicata sul libretto di circolazione.
L’ammontare del superbollo si riduce negli anni:
- Fino a 5 anni dall’immatricolazione: 20,00 euro per kW eccedente
- Tra i 5 ed i 10 anni: viene ridotto al 60% – 12,00 euro per kW eccedente
- Più di 10 anni: viene ridotto al 30% – 6,00 euro per kW eccedente
- Più di 15 anni: viene ridotto al 15% – 3 euro per kW eccedente
- Le auto con più di 20 anni sono esenti dal superbollo.
Quali sono le auto d’epoca
Le auto d’epoca sono quelle auto che sono state cancellate dal pubblico registro automobilistico e devono essere iscritte in uno specifico registro presso il ministero dei trasporti. Sono auto inadeguate alla circolazione su strada dal punto di vista dei requisiti tecnici e degli equipaggiamenti previsti per legge. Quindi non possono circolare regolarmente ma solo in casi particolari come eventi o raduni di appassionati. È proprio il valore collezionistico che rende queste auto “sospette”, poiché il valore stesso entra a far parte del reddito del proprietario.
Quali sono le auto storiche
A differenza delle auto d’epoca, le auto storiche possono circolare su strada senza limitazioni. Sono veicoli ancora iscritti al pubblico registro automobilistico ma ne è riconosciuto il valore storico.
Sia per le auto storiche che per quelle d’epoca è prevista l’esenzione del bollo, ma devono essere iscritte al registro storico, dopo aver superato i 30 anni dalla fabbricazione e non circolare su strada. È previsto invece un mini-bollo di 28,40 euro per le auto storiche che ancora circolano.
Come funzionano i controlli del fisco per le auto
Il controllo scatta nel momento in cui viene rilevata una discrepanza del 20% tra lo stile di vita ed il reddito del contribuente. In questo caso, l’ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate invia una richiesta di chiarimento.
Se la discrepanza non viene giustificata, ad esempio da una dichiarazione dei redditi errata o altri fattori fiscali, L’AdE invierà un ulteriore richiesta di spiegazioni. Il contribuente non è ancora considerato un evasore. Se però le spiegazioni del contribuente non soddisfano i requisiti o dovessero essere giudicate insufficienti, partirà l’accertamento vero e proprio che può portare anche a problemi penali.
Il controllo per le auto avviene tramite i coefficienti moltiplicatori del redditometro. L’agenzia considera parametri come: anno di immatricolazione, potenza, data di produzione del veicolo e disponibilità sul mercato. In base a questi dati verrà calcolato un presunto reddito.
Cosa si rischia?
Con l’accertamento, l’Agenzia delle Entrate stimerà il valore dell’auto, calcolando quanto è stato “evaso”. Dopodiché, si riceveranno le imposte da pagare con l’aggiunta delle sanzioni per il reddito in eccesso non dichiarato.
Conclusioni
Con queste attività di controllo, l’Agenzia delle Entrate non vuole dare la caccia a chi acquista auto lussuose. Infatti l’acquisto di un’auto deve essere necessariamente tracciabile. Viene però preso di mira lo stile di vita del contribuente, considerando le spese che deve sostenere per il mantenimento del veicolo stesso. Se il contribuente può dimostrare la tracciabilità del denaro utilizzato per le spese del carburante, manutenzione, tagliandi, assicurazione e bollo, il fisco non potrà reclamare nulla. Se invece, queste spese dovessero risultare al di fuori della portata del reddito e non tracciabili, l’Agenzia delle Entrate potrebbe contestare l’evasione fiscale o l’autoriciclaggio. Quindi imporre sanzioni al contribuente per le somme presunte. Se hai intenzione di acquistare un’auto di lusso, d’epoca o storica, vale sicuramente la pena di dichiararle correttamente al fisco per evitare accertamenti e spiacevoli sorprese.
